Tutto nasce nel podere Conca d’oro di Guiglia, una bellissima conca in mezzo alla natura incontaminata a circa 490 mt s.l.m. con alle spalle la collina e il castello a proteggerla dai freddi venti invernali e di fronte il Monte Cimone che attraverso il fiume Panaro ci porta le brezze notturne durante le calde estati.
Lì ci è sembrato il posto ideale per cominciare questa viticoltura un po’ estrema di montagna ed è proprio in quella conca che mettiamo a dimora alcuni vitigni adatti al territorio tra i quali: lambrusco graspa rossa, pignoletto, trebbiano e malbo gentile.
Le viti messe a dimora nel 2004 hanno finalmente cominciato a dare i loro frutti e bisognava decidere come vinificare queste uve. La scelta è stata fin da subito chiara: vinificare tutto direttamente con le nostre mani, seguendo la nostra idea di fare vino, che rispecchia la tradizione tramandata da Arturo, papà di Romano, fin dagli anni ’70.
Nasce così la necessità di ristrutturare il ricovero attrezzi e renderlo una cantina funzionante, con tutte le normative previste. La struttura è particolarmente accogliente; spicca la torre panoramica del Belvedere dove oggi vengono appassite le uve del nostro Dolce Matilde.
Inizia la commercializzazione delle prime bottiglie e Romano ha cercato di collegare il marchio dell’azienda al luogo dove vengono prodotti questi particolari vini. Nasce ‘TerraQuilia’ che, da una ricerca, emerge essere l’antico nome di Guiglia:
TerraQuilia = terra di Guiglia.
L’azienda agricola si amplia, acquistando, sempre nel comune di Guiglia, altri due poderi con diverse esposizioni adatte alla produzione dei vari vitigni che intende coltivare; vengono così messi a dimora altri due importanti vigneti:
Podere Fratelli Bandiera
Vigneti con ESPOSIZIONE A SUD-OVEST. Il suolo è composto da argilla e limo.
Qui si coltivano le uve a bacca rossa: Lambrusco Grasparossa e Malbo Gentile.
Podere La Riva
Vigneti con ESPOSIZIONE A NORD, sempre soleggiati. Il suolo è composto da argilla nera e rocce.
Qui coltiviamo prevalentemente Sangiovese e le uve a bacca bianca: Pignoletto, Trebbiano, Moscato, Malvasia e Verdicchio di Guiglia.
E’ un anno molto importante per lo sviluppo aziendale. TerraQuilia, in quel periodo, proponeva ai clienti, vini rifermentati spontaneamente in bottiglia con il proprio naturale sedimento ricevendo complimenti per la qualità del vino, ma anche qualche perplessità per la difficoltà della vendita dei vini con il fondo.
A questo punto iniziamo una ricerca per far fronte a tali osservazioni, continuando però a vinificare in modo naturale, col nostro metodo ancestrale. Viene così sviluppato un modo per sboccare alla volè questi vini frizzanti proprio come facevano i monaci francesi.
In questo stesso periodo, Romano incontra il signor Guerra che gli racconta di un vecchio vitigno, legato alla tradizione vitivinicola radicata nelle colline di Guiglia e lo invita a raccogliere l’uva dell’ultimo filare rimasto nel suo podere.
Questo vitigno dopo varie ricerche e conferme risulta essere un clone autoctono e lo registriamo come Verdicchio di Guiglia.
Viene poi presentato per la prima volta al Vinitaly 2017 con il nome TreSassi che fa riferimento alle tre guglie di arenaria presenti nel Parco Regionale di Guiglia.
Si instaura un forte impegno tra TerraQuilia e i suoi consumatori.
Nasce la necessità di ribadire il modo naturale di produrre il vino, e ci prendiamo, per primi, la responsabilità di scrivere in etichetta il reale residuo totale di solforosa presente.
Tuttora la scriviamo in tutte le nostre bottiglie e va da un minimo di 25 mg/l ad un massimo di 35 mg/l, quando invece nel biologico la soglia è di 150 mg/l.
L’apprezzamento dei consumatori verso la nostra filosofia produttiva, con il posizionamento delle nostre etichette nei migliori ristoranti ed enoteche italiane ed estere, ci hanno incoraggiato a trasferirci in una cantina con gli spazi necessari ad aumentare la produzione e a potere tenere i vini ad affinarsi per varie lune, in una cantina sotterranea.
Costruiamo, così, nel podere ‘la Riva’ l’attuale sede, nata seguendo concetti di ecosostenibilità, edificata con materiali di legno, dotata di un moderno impianto fotovoltaico che ci rende autonomi oltre l’80% e recupero delle acque piovane, utilizzandole per l’irrigazione.
Naturalmente, per accogliere al meglio gli appassionati abbiamo attrezzato anche una bottega (spaccio) dove si possono apprezzare e degustare i nostri vini. E’ anche possibile visitare la cantina e i vigneti, accompagnati da un esperto che spiega tutti i passaggi della produzione… una vera full immersion nel mondo TerraQuilia.